Agro pontino - Guida Turistica

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.: AGRO PONTINO
 Agro pontino è la denominazione del territorio ottenuto dopo la bonifica agraria delle paludi pontine effettuata negli anni Trenta su impulso del governo fascista. L'Agro pontino si trova nella provincia di Latina.
 Si ignora l'origine del nome: probabilmente deriva dall'antica città volsca di Suessa Pometia, citata da alcuni storici romani e sottomessa da Tarquinio il Superbo, i cui abitanti venivano chiamati Pometini (e quindi Pontini). Gli studiosi ignorano dove poteva trovarsi l'antica città, forse alle pendici dei Monti Lepini, tra i territori comunali di Cori e Cisterna di Latina o immediatamente a sud di Sezze. Secondo altre ipotesi, l'aggettivo "Pomptinus" potrebbe derivare dal sostantivo "Pontus", ossia mare o, con accezione particolare e metaforicamente allusiva alle paludi, distesa d'acqua.
 Le paludi pontine in età remota erano ricoperte da un esteso lago che in seguito si prosciugò, lasciando la fertile terra. La scarsa pendenza provocò il ristagnamento delle acque che scendevano dai Monti Lepini e quindi la presenza delle paludi. I primi tentativi di bonifica risalgono ai Volsci.
 In età imperiale, i Romani, grazie alle loro conoscenze idrauliche, riuscirono a strappare alla palude numerosi terreni e permisero la nascita di alcuni centri lungo la Via Appia che attraversa l'area. I più celebri tra questi centri furono Tres Tabernae e Forum Appii, citati negli Atti degli Apostoli. In queste due città infatti, San Paolo si ristorò e fu accolto dalla locale comunità cristiana: la presenza di questa comunità è un segno che le città avevano raggiunto un numero notevole di abitanti.
 La maggior parte dell'attuale Agro pontino rimase comunque ricoperta dalle paludi, che dopo le invasioni barbariche tornarono a ricoprire buona parte dell'area precedentemente bonificata, nonostante i tentativi di salvare la bonifica effettuati da re Teodorico.
 L'abolizione della Cassa del Mezzogiorno e quindi la fine dei privilegi fiscali che ne derivavano ha spinto alla chiusura numerose aziende che hanno puntato sulla forza lavoro più vantaggiosa dei paesi asiatici e dell'Europa Orientale. La crisi industriale ha quindi spostato l'interesse verso l'agricoltura che negli ultimi anni si è sempre più specializzata e ha puntato su colture particolari come il kiwi, la papaia, gli spinaci, gli agrumi.
 Importante il settore terziario, con numerosi investimenti nei settori di punta dell'informatica, della ricerca tecnologica, del turismo.
 L'Agro pontino è una delle zone più giovani d'Europa e presenta il tasso di natalità più alto del Lazio. Inoltre la fama dei pontini di possedere una particolare bellezza fisica dovuta al mescolamento razziale ha attratto le aziende della moda e dello spettacolo che hanno lanciato di recente numerosi pontini come Manuela Arcuri e Tiziano Ferro.
 L'Agro pontino non presenta un unico idioma: nei borghi, in alcuni centri minori e nelle campagne, nelle cosiddette comunità venetopontine, è in piccola parte ancora presente il dialetto veneto, accanto talvolta al ferrarese ed al friulano, che anche ove non più praticati hanno comunque lasciato un'influenza nella pronuncia locale dell'italiano e, ove utilizzato, del romanesco. Nelle città è invece sempre praticato il romanesco, perlopiù leggermente diverso da quello proprio di Roma, mantenendo un accento leggermente più conservativo e annoverando nel lessico numerosissime parole ed espressioni idiomatiche mutuate da altri dialetti, come quello lepino o il veneto. Nei centri preesistenti alla Bonifica ed in parte dei relativi territori comunali sono praticati dialetti del sottogruppo lepino, a sua volta incluso nel più grande gruppo dei dialetti laziali. Queste parlate presentano notevoli varianti fra loro e, in epoca moderna, hanno risentito in alcuni casi (ad esempio i dialetti di Cisterna e di San Felice) dell'influsso del Romanesco, nonché di una progressiva sostituzione in favore dell'italiano locale; tali parlate di ceppo lepino sono presenti nei centri di Cisterna, Terracina e San Felice Circeo. Oltre ai citati comuni, anche altre aree rurali, specie nella fascia pedemontana, vedono presenti parlate di tipo lepino, in particolare parlate analoghe a quelle dei limitrofi centri situati sulle colline Lepine: questo accade in particolare per l'area dei comuni di Sermoneta e Sezze, ma anche per una larga fetta del territorio del comune di Pontinia ove si praticano i dialetti privernese e sonninese; parlate di ceppo lepino sono diffuse anche nel comune di Sabaudia, derivate sostanzialmente dai dialetti di Terracina e San Felice Circeo. Il turismo, negli ultimi anni, ha conosciuto una forte espansione: non solo grazie alle tipiche mete balneari come Sabaudia, che vantano una mare pulito e aperto e una vasta spiaggia delimitata dalle caratteristiche dune (dette "tumuleti"), ma anche grazie al paesaggio completamente ridisegnato dall'uomo, con i canali, la campagna, le ombrose pinete, la modernità delle sue città, il carattere socievole degli abitanti.